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Avere un conto in banca è ormai indispensabile, ma può capitare di voler sapere come chiudere il conto corrente perché magari le condizioni che erano state stipulate in precedenza non sono più soddisfacenti e si è alla ricerca di una valida alternativa.

Oppure, in alcuni casi, al conto corrente tradizionale si preferisce qualche soluzione più pratica ed economica, come i servizi di home banking che permettono anche di gestire i propri risparmi in modo semplice e rapido.

Come chiudere il conto corrente? Ecco la procedura da seguire. É bene tener presente, però, che si tratta d’indicazioni generali e ogni banca potrebbe applicare condizioni diverse. 

Cosa fare per chiudere il conto corrente

Dal 2007, anno in cui è stato approvato il famoso decreto legge Bersani, è possibile estinguere il conto corrente senza sostenere spese o dover pagare altri oneri. La procedura su come chiudere un conto corrente è molto semplice: per prima cosa, bisogna accertarsi che il proprio saldo sia positivo e, che, quindi, non ci siano debiti. In caso di conto corrente cointestato, invece, è necessario che tutti gli intestatari abbiamo firmato la richiesta di chiusura. 

Per chiudere un conto corrente ci si può recare in banca e parlare con il proprio consulente, ma bisognerà comunque inviare una richiesta di chiusura conto formale tramite raccomandata A/R.  Eventuali assegni, carte di credito o bancomat collegate al conto vanno consegnate per la chiusura del conto.

Come chiudere il conto corrente: tempi e costi

Solitamente, da quando si inoltra la richiesta di chiusura conto possono trascorrere circa 10-12 giorni per la conclusione della pratica. Tuttavia, nel caso in cui siano presenti eventuali domiciliazioni di utente e pagamenti, i tempi per la chiusura del conto corrente potrebbero essere più lunghi. Questa indicata è considerata una tempistica media, ma per legge la chiusura del conto corrente può impiegare dai 3 giorni ai 3 mesi. 

Bisogna sapere che il cliente che ha un conto corrente in una banca può decidere di chiuderlo in ogni momento, senza preavviso e senza fornire motivazioni. Molto spesso, si sceglie di chiudere un conto corrente a causa dell’ aumento del canone o dei servizi e in ogni caso la banca non potrà addebitare alcun costo per la chiusura.

Anche se non sono previsti costi per la chiusura dei conti correnti, bisognerà effettuare il pagamento dei costi di gestione che possono essere differenti per ogni istituto di credito. 

I costi per la gestione del conto corrente, calcolati al momento della chiusura, sono proporzionate alla durata del rapporto che il cliente ha con la banca: ciò vale a dire che un correntista che ha un conto aperto da 10 anni pagherà una cifra maggiore rispetto a chi ha un conto corrente attivo da soli 3 anni. 
L’ imposta di bollo, eventuali interessi, alcune voci di costo specifiche, indicate nelle condizioni contrattuali e il costo di servizi aggiuntivi che la banca ha affidato a terzi, devono essere chiare al momento della sottoscrizione e documentate per essere addebitate al cliente al momento della chiusura del conto corrente.

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