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La pandemia da Covid-19 non ha avuto solo impatti economici e sanitari, ma ha anche influito pesantemente sulla salute mentale degli italiani, un effetto che continua ad avere ripercussioni ancora oggi. Nel contesto lavorativo, le principali piattaforme di welfare aziendale hanno lanciato un allarme preoccupante: a giugno 2022, l’aumento delle richieste di aiuto psicologico da parte dei dipendenti è stato del +20%. Tradotto: solo nella zona di Milano, circa 30mila persone in più bisognose di supporto.

Già prima dell’arrivo del Covid-19, il benessere dei lavoratori era riconosciuto come un pilastro fondamentale per il successo economico e sociale dell’azienda. Oggi, in seguito agli ultimi accadimenti, è cruciale integrare all’interno della propria struttura un programma di welfare aziendale affidabile, stimolante e ben strutturato che metta al centro di tutto il benessere psico-fisico del singolo.

Ma cos’è esattamente il “welfare aziendale”? E come funziona?

Cos’è e come funziona il welfare aziendale?

Le parole welfare aziendale si riferiscono a un approccio che va oltre il semplice benessere economico dell’azienda. Include il benessere fisico e mentale dei lavoratori e il vantaggio a beneficio dell’azienda, risultato della felicità e del senso di appartenenza dei suoi dipendenti (punto fondamentale in grado di attrarre più talenti).

Il welfare aziendale si suddivide in quattro principali aree d’azione:

  • Rapporto famiglia-lavoro: questa area include iniziative volte a facilitare la conciliazione tra la vita lavorativa e familiare, come servizi di baby-sitting o congedi pagati aggiuntivi;
  • Salute fisica e mentale: le aziende offrono servizi di supporto e protezione della salute, come l’assicurazione sanitaria aziendale per i dipendenti o l’assistenza psicologica da parte di professionisti;
  • Mobilità: quest’area fornisce servizi di supporto alla mobilità per raggiungere il luogo di lavoro, affrontando anche le preoccupazioni legate all’utilizzo di mezzi pubblici affollati durante e dopo la pandemia;
  • Sostentamento e Ristorazione: fa riferimento ai servizi di mensa messi a disposizione dall’azienda e, quando questi non sono disponibili, agli accordi stipulati con i ristoranti del quartiere per fornire opzioni di pranzo tramite convenzioni.

Quali sono i vantaggi del welfare aziendale?

I vantaggi del welfare aziendale si estendono sia ai lavoratori che all’azienda stessa. Sotto il punto di vista dei lavoratori, si parla di benefit “fringe” e “flexible”. Nel primo caso, si tratta di benefici accessori non monetari, come telefoni cellulari, auto, computer o buoni pasto, regolarmente inclusi nei contratti di lavoro. Nel secondo caso, i benefit sono considerati “flessibili” poiché si adattano alle esigenze familiari individuali, come i servizi di assistenza all’infanzia, gli abbonamenti ai mezzi pubblici e i programmi di previdenza complementare.

L’azienda trae vantaggio dalla presenza di tali benefit, non solo per la possibilità di dedurre i costi sostenuti per la fornitura di questi servizi, ma anche per gli impatti positivi sul benessere dei dipendenti. Un ambiente di lavoro sereno e positivo contribuisce ad aumentare la produttività e, di conseguenza, la reputazione aziendale. Altra peculiarità del welfare aziendale, infine, è la capacità di attrarre e trattenere talenti, riducendo il turnover, da un lato, e fare da biglietto da visita positivo dell’azienda dall’altro.

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